Il cartongesso è uno dei sistemi costruttivi a secco più diffusi in edilizia moderna grazie alla sua versatilità, rapidità di installazione e resa estetica. Che si tratti di realizzare nuove pareti divisorie, contropareti o controsoffitti, la stabilità dell’opera dipende da un elemento fondamentale: l’orditura metallica. Al centro di questa struttura troviamo i montanti per cartongesso, profili verticali che, insieme alle guide e agli accessori, costituiscono lo scheletro portante su cui vengono fissate le lastre. Comprendere a fondo le fasi di montaggio, le normative di riferimento e le tecniche corrette è indispensabile per ottenere un risultato professionale, sicuro e conforme agli standard edilizi.
In questa guida approfondiremo tutti gli aspetti chiave legati al montaggio dei montanti per cartongesso, partendo dalle scelte progettuali fino alla verifica finale, analizzando errori da evitare, strumenti utili e best practice per una resa ottimale.
Quando si parla di sistemi costruttivi a secco, non si tratta solo di tecnica ma anche di rispetto delle normative. In Italia il principale riferimento è la UNI 11424:2015, che regola le modalità di posa in opera dei sistemi a secco e in particolare delle orditure metalliche. Questa norma stabilisce i requisiti che i profili devono rispettare, dalle tolleranze dimensionali alla resistenza meccanica, e fornisce linee guida sulle distanze tra montanti, il fissaggio alle strutture e la compatibilità con isolanti e rivestimenti.
Oltre alla UNI, è fondamentale fare riferimento alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), che definiscono criteri generali di sicurezza strutturale, e agli Eurocodici, in particolare l’Eurocodice 3 per le strutture in acciaio. Questi documenti garantiscono che i montanti utilizzati siano conformi e resistenti, soprattutto quando le pareti hanno funzioni portanti o di compartimentazione al fuoco.
Le normative non sono un ostacolo, ma una garanzia: seguendole si riducono rischi di deformazioni, cedimenti e contestazioni in cantiere.
I montanti per cartongesso sono profili metallici, in genere realizzati in acciaio zincato, caratterizzati da una sezione a “C”. Si distinguono dalle guide, con sezione a “U”, che vengono fissate a pavimento e soffitto per ospitare i montanti.
Le larghezze standard dei montanti variano tra 50, 75 e 100 mm, con spessori di lamiera tra 0,6 e 0,8 mm per le applicazioni residenziali, fino a 1,2 mm per contesti più impegnativi. La scelta dipende dalla destinazione d’uso: pareti divisorie leggere in abitazioni, contropareti con isolamento termoacustico, oppure tramezzi più robusti in uffici o locali commerciali.
Un fattore spesso trascurato è la compatibilità con isolanti e finiture: se si prevede l’inserimento di pannelli in lana minerale o polistirene, è bene scegliere montanti di sezione adeguata, in grado di garantire la corretta tenuta senza deformazioni.
Prima di avviare il montaggio, è indispensabile predisporre tutti i materiali e gli strumenti utili. Ecco un elenco completo per operare in sicurezza e con efficienza.
Materiali
Strumenti
Un’organizzazione preventiva riduce tempi morti e previene errori dovuti a improvvisazioni.
Il primo passo è il tracciamento del progetto sul pavimento, a parete e a soffitto. Con livella laser o filo a piombo si riportano le linee guida che determineranno la posizione delle guide e dei montanti. È fondamentale lavorare con precisione, perché eventuali errori in questa fase comprometteranno l’intero risultato.
Le guide a “U” vengono posizionate lungo le linee tracciate e fissate al suolo e al soffitto mediante tasselli ad espansione o chimici. Per migliorare l’isolamento acustico e ridurre le vibrazioni, sotto le guide si applica un nastro acustico adesivo.
I montanti vengono inseriti nelle guide, in genere con interasse standard di 60 cm. Questo valore può variare in funzione del tipo di lastra e delle esigenze di portata. I profili devono essere posizionati a piombo, verificando l’allineamento con la livella.
Per migliorare la stabilità, si aggiungono traversi orizzontali e staffe di irrigidimento, soprattutto in corrispondenza di aperture come porte e finestre. Le connessioni si realizzano con viti autofilettanti specifiche per metallo.
Una volta montata la struttura, è necessario verificare la verticalità e l’ortogonalità dei montanti, nonché la distanza corretta tra i profili. Eventuali difetti vanno corretti subito, prima della posa delle lastre.
Anche se il sistema a secco appare semplice, esistono errori ricorrenti che compromettono la qualità del lavoro:
Un’orditura metallica ben montata richiede poca manutenzione, ma in ambienti umidi è utile controllare periodicamente lo stato dei profili. La zincatura protegge dall’ossidazione, ma eventuali graffi o tagli devono essere trattati con prodotti anticorrosivi. Inoltre, un’ispezione visiva delle lastre può segnalare eventuali cedimenti della struttura sottostante.
Il montaggio fai-da-te è possibile in contesti residenziali semplici, ma per opere più complesse (pareti alte, controsoffitti articolati, sistemi curvi) è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista. La precisione nel montaggio dei montanti influisce direttamente sulla qualità finale dell’opera e sulla sua durabilità nel tempo.
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